Il cane Nova a Downing Street e la legge per l’animal welfare, l’animalismo del primo ministro Rishi Sunak

C’è un nuovo inquilino a quattro zampe a Downing Street: il cane Nova del primo ministro britannico Rishi Sunak, una femmina di Labrador Retriever Fox Red , ha raggiunto il gatto Larry al numero 10 insieme alla sua famiglia. Nei giorni scorsi Sunak ha pubblicato sul suo profilo Instagram la foto che lo raffigura insieme alla moglie Akshata Murty e al quattrozampe mentre camminano per i corridoi dell’abitazione. 

Nova è entrata nella loro famiglia a fine giugno del 2021, quando Sunak l’ha presentata tenendola in grembo con la scritta “Ecco Nova”. Sembra che il neo primo ministro non fosse troppo ansioso di avere un quattro zampe, dicono i media inglesi, ma poi ha ceduto alle insistenze delle sue due figlie: Krisna e Anoushka, dopo aver incontrato Dilyn, il cane di Boris Johnson, hanno implorato il padre di avere un cucciolo tutto loro.

Ora Nova dovrà dividere la scena con il gatto Larry, che lì vive da 11 anni, dai tempi di David Cameron. La via non è però un territorio nuovo per la Labrador, arrivata in casa Sunak nel 2021: all’epoca, infatti, il suo proprietario era Cancelliere dello Scacchiere e viveva al civico 11. Ora che è tornato nella via più famosa di Londra, non resta che vedere quali novità Rishi Sunak porterà con sé per il benessere del popolo e degli animali britannici.

L’animalismo di Sunak
Ma come si pone Rishi Sunak verso gli animali in generale? Il primo ministro britannico ha messo il benessere degli animali come primo punto del piano pubblicato sul suo sito web. Non è la prima volta che il politico, alla Camera dei Comuni dal 2015, si schiera a favore degli animali. Prima di accogliere la cucciola Nova, nel 2017 Sunak aveva partecipato al primo “Dog Theft Awareness Day” in Parlamento, dando il proprio supporto alla campagna di sensibilizzazione sul tema dei furti di cani.

La scorsa estate, poi, poco dopo le dimissioni di Boris Johnson, Rishi Sunak e Liz Truss, entrambi candidati al ruolo di primo ministro, avevano ricevuto una lettera aperta da parte di alcune celebrità in cui si chiedeva al futuro capo del partito conservatore di esprimere pubblicamente il proprio impegno per portare a termine le promesse fatte dal governo nel piano d’azione del 2021 in materia di “animal welfare”. Sunak, poi battuto nella corsa al 10 di Downing Street da Liz Truss, si era impegnato a supportare la causa per il benessere degli animali, promettendo che avrebbe vietato le esportazioni di animali vivi e l’import di trofei di caccia qualora fosse diventato primo ministro.

Ora che è stato nominato nuovo capo dei Tory, il politico sembra non essersi dimenticato di quanto dichiarato, tanto che sul suo sito web la legislazione sul welfare animale è al primo posto tra le priorità del suo piano d’azione. Tra i punti chiave c’è l’introduzione di nuove restrizioni sui viaggi degli animali domestici e sull’importazione a scopo commerciale di pet, mentre l’esportazione di capi di bestiame vivi e di equini per la macellazione e l’ingrasso da o attraverso il Regno Unito verso qualsiasi luogo esterno alle Isole Britanniche sarà vietata. Il manifesto in favore degli animali si propone di proibire la detenzione dei primati come animali domestici e di implementare le regolamentazioni degli zoo. Nel mirino del nuovo Governo ci sono anche i trofei di caccia di specie in pericolo o minacciate, che sarà illegale portare nel Paese. La produzione di foie gras e pellicce è già fuori legge in Gran Bretagna e in futuro anche l’importazione e la vendita di questi prodotti potrebbero subire la stessa sorte.

Molti di questi punti erano già stati al centro delle promesse del partito conservatore sotto Boris Johnson, senza però trovare un’attuazione concreta. Motivo per cui il piano di Sunak non deriva solo da uno spirito animalista, ma anche dalle pressioni delle associazioni e dell’opinione pubblica, sempre più sensibile a queste tematiche. «La Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty on Animals) auspica che il nuovo Primo Ministro sia pronto a ripristinare il dibattito su questa legge, finita nel limbo e rimasta inattuata da novembre dello scorso anno, mentre una nostra indagine rivela chiaramente che le persone hanno a cuore questo argomento», ha scritto sul suo sito la società per la protezione degli animali.

Mentre Rishi Sunak ha risvegliato le speranze del mondo animalista di vedere finalmente attuate le promesse dei conservatori, sul suo sito il nuovo primo ministro si schiera anche a favore delle fattorie britanniche, viste come un settore vitale per l’economia e le comunità rurali. Il leader del partito della Brexit parla di standard delle etichette più severi, per assicurare ai consumatori prodotti davvero “Made in UK”, di capitalizzazione e competitività, di “grandi opportunità” nel periodo post-divorzio dall’Unione Europea. In questo punto, non fa cenno alle condizioni di vita degli animali che vivono nelle fattorie.

02 Novembre 2022

(Fonte LA STAMPA| LaZampa.it)