Il dilemma morale dello zoo di Norimberga: uccidere i babbuini o no?

Lo zoo di Norimberga, uno dei più importanti della Germania, ha annunciato che intende sopprimere alcuni dei babbuini che alleva perché, riproducendosi, sono diventati troppi. Non c’è più spazio per tutti questi primati nella struttura loro dedicata, che è stata progettata per accoglierne 25 e ora si ritrova con 45 animali che ci vivono dentro. La “casa delle scimmie” sta scoppiando, i suoi inquilini sono stressati e spesso si verificano scontri violenti tra loro.

La notizia dell’eutanasia annunciata dallo zoo bavarese ha fatto scalpore e ha scatenato un acceso dibattito anche tra il pubblico. Il direttore Dag Encke, che si rende conto di come è dolorosamente percepita la situazione, dice che l’uccisione di alcuni animali è necessaria per preservare la popolazione ormai troppo numerosa e vecchia dei babbuini del suo zoo, che è uno dei soli 10 in Europa che alleva i babbuini della Guinea (Papio papio). L’eutanasia di alcuni di questi primati non sarebbe un fatto eccezionale, visto che è pratica regolare negli zoo che alcuni animali vengano macellati e spesso dati in pasto ad altri.

L’ipotesi di rilasciarli in natura non è un’opzione praticabile perché nella loro zona d’origine (un’area che si estende tra Senegal, Guinea-Bissau, Guinea, Sierra Leone e Mali) non ci sono zone adatte dove i babbuini potrebbero essere insediati e vivere in sicurezza. Cederli a un altro zoo è ancora più difficile. Il giardino zoologico bavarese, che è membro dell’Eaza, l’organizzazione che associa gli zoo e gli acquari dell’Unione europea, può prendere in considerazione per la cessione solo le strutture in cui gli animali possono vivere integrati in un gruppo sociale .E questo finora è successo, a livello mondiale, solo nel 2011 quando due zoo hanno adottato 16 babbuini. La commissione per la tutela degli animali dello zoo di Norimberga ha dovuto respingere una richiesta a causa delle inadeguate condizioni di conservazione che erano previste.

L’Associazione tedesca per la protezione degli animali accusa lo zoo di promuovere l’uccisione di animali come misura di gestione della loro popolazione all’interno della struttura.Il direttore Encke dice : ” non abbiamo altra scelta nei nostri programmi di allevamento se vogliamo preservare gli animali che al momento non possono essere rilasciati in natura”, e aggiunge che questo tipo di decisioni moralmente difficili da accettare in futuro saranno abituali per preservare le specie garantendo loro condizioni di vita adeguate . Lo studioso di etica animale dell’Università di Erlangen-Norimberga, Max Tretter, raggiunto per telefono dalla Stampa dice: “lo zoo si trova  di fronte a un dilemma morale. Indipendentemente dalla linea d’azione scelta, viene meno alla sua responsabilità nei confronti degli animali e li danneggia. Se non si procede all’eutanasia dei babbuini, le condizioni di vita che ne deriveranno non saranno più adeguate alla specie per nessuno degli animali presenti. Ma, l’eutanasia di alcuni di loro è motivo di sofferenza per gli stessi animali. Non c’è una via d’uscita “pulita”, lo zoo in un certo senso è sempre dalla parte sbagliata”.

Lo studioso e docente di etica animale aggiunge: “Il fatto che i babbuini siano in qualche modo simili agli esseri umani rende la decisione ancora più complicata. Tuttavia, la somiglianza con l’uomo di per sé non è un criterio etico: gli animali non devono essere protetti di più solo perché sono più simili all’uomo. Ciò che è eticamente rilevante è la questione delle capacità degli animali: sono autocoscienti? Hanno una vita sociale complessa? Possono sviluppare preferenze? Sebbene siano spesso gli animali più simili all’uomo a essere autocoscienti, ad avere una vita sociale complessa e a sviluppare preferenze proprie – l’esempio migliore è quello delle grandi scimmie – non si tratta solo di questi animali. Anche altri animali, che possono assomigliare poco all’uomo, possono essere autocoscienti e avere preferenze e una vita sociale complessa. I maiali, per esempio, che da un punto di vista etico dovrebbero essere trattati molto meglio”.

Tra una decina di giorni Dag Encke illustrerà ai membri della commissione ambiente del Consiglio comunale di Norimberga le conclusioni cui è arrivata la Commissione interna dello zoo per la protezione degli animali, di cui fanno parte – oltre alla direzione – il veterinario ufficiale, il curatore e gli addetti alla cura degli animali, che hanno lavorato anche con esperti esterni. Dopo numerose consultazioni la conclusione è che anche l’uccisione dei babbuini della Guinea può essere una soluzione sensata, anche se molto dolorosa. Prima che i babbuini possano effettivamente essere uccisi, il processo decisionale sarà comunque molto lungo.

(Fonte LA STAMPA|LaZampa.it)