Il miracolo del cane “alpinista”: disperso a 2.400 metri, poi si salva

 

La foto di un escursionista fa partire le ricerche fondamentali

Manila Alfano –  23/02/2018

Chissà come ha fatto a ritrovarsi lassù da solo. Un cagnolino sperduto a duemila e quattrocento metri di altezza.

Attorno solo una distesa di neve. Le zampette congelate dal freddo e dal ghiaccio. Nessuno intorno, solo una croce di ferro in mezzo al niente. Era accucciato lì ad aspettare paziente e fiducioso che qualcuno arrivasse prima o poi a salvarlo.

Poi il miracolo. Un alpinista in vetta lo vede da lontano. All’inizio non riesce a credere ai suoi occhi. Un puntino nero in fondo al niente, al bianco accecante. Come può essere- si sarà chiesto- trovare un cucciolotto da solo a queste altitudini? Decide di fargli subito una foto e metterla in rete. E così l’immagine di questo cucciolo alpinista per sbaglio, un lagotto romagnolo, sperduto sulla vetta a Pizzo di Moscio, sui Monti della Laga, in comune di Valle Castellana, in Abruzzo fa il giro dei social. La sua foto quasi surreale rimbalza su internet. Un cane solitario e sperduto su una vetta innevata, chiaramente bisognoso d’aiuto che fa commuovere e preoccupare tutti. L’immagine diventa virale, tanto che i carabinieri del paese sotto la montagna partono subito a cercare l’animale. Una ricerca andata fortunatamente a buon fine, il cane è stato ritrovato e portato in un canile, e ora attende qualcuno che lo adotti.

A confermare la storia il comunicato dall’Ente Parco nazionale del Gran Sasso. L’escursionista che ha avuto l’idea di fotografarlo e che di fatto gli ha salvato la vita, il 4 febbraio scorso stava salendo al Pizzo di Moscio. Sulla vetta innevata, vicino alla croce di ferro incrostata di ghiaccio, ha visto da lontano un cagnolino solo, senza collare. L’escursionista ha quindi postato la foto sulla pagina Facebook del Parco nazionale. Una mossa vincente e che ha creato subito un tam tam capace di mobilitare le forze dell’ordine. L’Ente parco ha infatti lanciato sul social network un appello al padrone, ma intanto i Carabinieri della stazione di Rocca Santa Maria sono partiti per ritrovare il cagnolino. Sapevano tutti infatti che in quelle condizioni, senza un riparo, senza cibo, l’animale non avrebbe resistito a lungo. Una gara contro il tempo che è risultato fortunatamente vincente. Dopo alcune battute infruttuose, martedì 20 sono riusciti a rintracciarlo: un maschio di razza lagotto romagnolo, molto spaventato e debilitato, privo di microchip, spaventato ma visibilmente felice di vedere i suoi salvatori che lo avrebbero riportato a casa al caldo. Il cane è stato rifocillato, visitato dal veterinario e portato al canile di Castelbasso di Castellalto di Teramo. Non avendo microchip, è considerato «cane vagante» e può dunque essere adottato. E ora certo non mancheranno i pretendenti.

 

(Fonte IL GIORNALE)