Trentino, mentre il presidente Fugatti prende l’ennesima batosta, la lotta per gli orsi va ‘in scena’

Ci aveva provato il Presidente Fugatti. Aveva richiesto la ricusazione del Presidente della Terza sezione del Consiglio di Stato, Franco Frattini. Il motivo? Perché a titolo personale aveva espresso alcune critiche sul banchetto a base di carne d’orso che Fugatti aveva organizzato quando era consigliere provinciale e sulla gestione fallimentare degli orsi trentini.

La ricusazione è stata respinta dal Consiglio di Stato, poiché le critiche di Franco Frattini sono state espresse nell’esercizio di un diritto di espressione garantito a tutti i cittadini. Fugatti, evidentemente, aveva giudicato tali opinioni come “non amiche” e quindi aveva richiesto la ricusazione. Che è stata respinta.

Insomma, il presidente trentino ha pure perso su questo fronte, convinto che il reato di “lesa maestà” per le critiche personali espresse dal Presidente della terza Sezione del Consiglio di Stato, potessero dargli il diritto di togliere Franco Frattini dal collegio giudicante sul ricorso pendente per l’orsa JJ4. E tale richiesta di ricusazione costerà 1.000 euro alla Provincia, tanto continuiamo noi contribuenti a mantenere i capricci e le bizze di questo presidente – imperatore del Trentino.

Grazie alle note di udienza presentate da Leal, tramite gli avvocati Rosaria Lo Prete e Paolo Emilio Letrari, alla fine Fugatti deve incassare un’altra sconfitta sul tema orsi. Orsi che, lo ribadiamo, continuano ad essere reclusi al Casteller, in condizioni di prigionia.

C’è un elemento di disturbo in più sulla vicenda. Da una decina di giorni sono cominciate le trivellazioni di ispezione per la costruzione della Tac ( treno alta capacità, come la Tav), come scrissi qualche anno fa.Tali trivellazioni, riprese appunto in questi giorni, sono proprio al Casteller, sotto al recinto degli orsi. Immaginate questi poveri animali, costretti a subire il rumore continuo delle trivelle, che generano forti vibrazioni nel terreno. Un’ulteriore tortura, che si aggiunge alla detenzione negli spazi angusti a loro riservati.

Ci si chiede dove siano finite le denunce presentate dalle associazioni e da alcuni privati cittadini alla Procura di Trento; ci si chiede il perché, dopo l’intervento ispettivo del Cites ( carabinieri forestali inviati dal ministro Sergio Costa, gli stessi non abbiamo provveduto al sequestro degli animali, dato che loro stessi avevano evidenziato l’inidoneità a detenerli in quel luogo.

E, mentre la Procura di Trento tace ( o dorme in letargo?), alcuni ambientalisti venerdì 22 novembre hanno organizzato un sit-in davanti alla provincia di Trento, simulando la discesa in piazza di due orsi che incontrano un turista. M57 e M49 si sono, figurativamente, seduti sul prato del parco della piazza, proprio sotto le finestre del Presidente Fugatti. I due orsi, pacifici, ma sofferenti, hanno incontrato un turista canadese, impersonato da Sandro Giovannini, già pastore e operatore della protezione civile con cani da ricerca, che si è prestato a lanciare un messaggio a Fugatti.

Il turista, avvicinandosi agli orsi, accompagnato da tre splendidi cani, era munito di un semplice campanellino, fissato allo zaino. Pure i tre cani avevano al collare un campanellino. Sandro Giovannini ha voluto così rappresentare un semplice gesto, inscenando un ipotetico incontro con gli orsi. Il campanellino, mettendo in allarme gli orsi, evita il contatto tra turista e plantigrado. La messa in scena, con l’aiuto di Oipa Trento, serve a testimoniare che basta davvero poco per creare i presupposti per una convivenza possibile tra uomini e orsi.

Un investimento piccolo, un dono dato ai turisti, un campanellino per girare nei boschi, tranquillamente. Così gli orsi sono avvisati della presenza dell’uomo e possono spostarsi. Perché l’orso non cerca mai il contatto con l’uomo, ma lo evita! Basterebbe poco per mettere in campo una politica di prevenzione e informazione. Basta volerlo e programmarlo.

di Marco Ianes

28 novembre 2020

(Fonte IL FATTO QUOTIDIANO)