Eolie, “troppe 600 capre per 100 abitanti nell’isola di Alicudi”: e il sindaco le regala agli allevatori | Boom di richieste

Contro l’idea del primo cittadino si schierano gli animalisti: “Così saranno destinate al macello, bisogna chiedere invece all’UE il riconoscimento di specie autoctona”. Dalla parte degli esemplari anche l’attrice Marina La Rosa

“Nell’isola di Alicudi ci sono 100 abitanti e 600 capre selvatiche.

E il sindaco di Lipari Riccardo Gullo per risolvere quello che lui definisce un problema cosa fa? Decide di ridurre il numero delle capre regalandole fino a un numero di cinquanta alla volta agli allevatori, aprendo per questi stupendi animali anche la possibilità per il macello e questo per gli animalisti è inaccettabile”. Lo afferma una nota dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, Aidaa. “E’ una follia: anziché provvedere a sterilizzare le capre e a chiederne il riconoscimento come animale autoctono da proteggere all’Unione Europea, il primo cittadino regala le capre agli allevatori e lo chiama pure provvedimento soft”, si legge ancora. L’idea di Gullo, concretizzata in un avviso pubblico della Regione Sicilia, intanto, ha avuto successo. “E’ boom di richieste”, scrive su Facebook. Ma dalla parte degli animali si schiera anche l’attrice ex Grande Fratello Marina La Rosa.

La vicenda delle capre di Alicudi

 La Regione Siciliana, come riporta la pagina social ufficiale del sindaco Gullo, ha pubblicato, tramite l’Assessorato all’Agricoltura un avviso pubblico per “l’alienazione gratuita delle capre selvatiche” che vivono sull’isola più piccola e selvaggia delle Eolie. Chi è interessato deve però andarsele a prendere.

“Abbiamo ricevuto tantissime richieste”, commenta il primo cittadino di Lipari, considerando anche il fatto che ogni esemplare sul mercato avrebbe un valore di circa duecento euro.

La reazione degli animalisti

 “Noi non possiamo accettare questo esodo di massa delle capre dall’isola con il rischio che anche altre isole seguano questa folle decisione – scrivono gli animalisti di Aidaa. – Eradicare senza alcun motivo le capre dal loro territorio è a nostro avviso un reato di maltrattamento di animale“.

“In questi giorni – promettono gli animalisti – cercheremo di far cambiare idea al sindaco. Se non lo farà siamo pronti a diffidarlo e poi anche, se è il caso, a denunciarlo”.

A difesa delle capre di Alicudi l’attrice Marina La Rosa

 La 47enne attrice siciliana Marina La Rosa, la “gatta morta” della prima edizione del Grande Fratello, si schiera a difesa delle capre selvatiche di Alicudi. E lo fa con una lettera aperta pubblicata dal sito Dagospia e con una storia su Instagram, dai contorni maliziosi.

“L’sola non accetta tutti, accoglie solo chi la capisce. E, anni fa, ha accolto anche me”, scrive Marina La Rosa, che passa alla difesa dell’ecosistema di Alicudi. “Le circa 35 persone che popolano l’isola durante liinverno convivono da sempre con le difficoltà del territorio ma anche con cani, gatti, serpenti, conigli e capre. Sì, le capre. (…) È assurdo pensare che le capre selvatiche, che ormai da anni abitano quel territorio, debbano essere strappate via da lì, dal loro habitat naturale, per essere regalate ad allevatori che le sfrutteranno fino a quando sarà possibile per poi, chiaramente, macellarle. Inaccettabile“.
 E l’appello finale direttamente al sindaco Gullo: “Chiediamo un intervento immediato per salvare le nostre capre selvatiche e libere e non condannarle a una fine del genere. Sarebbe davvero un suo fallimento sia come sindaco ma, soprattutto, come essere umano”.

Ma Marina La Rosa non si è fermata qui. In una storia su Instagram ha mostrato quanto le capre siano diventate domestiche ad Alicudi, a tal punto che nel video mostra come ne accarezza una che si è avvicinata alla sua sdraio mentre è in spiaggia. Con finale a sorpresa: la capretta, a un certo punto, cerca di sfilarle il costume.

l precedente dell’isola di Capri

 Anche a Capri nel 2022 le capre selvatiche, in quel caso arrivate sul territorio perché “importate” per le riprese di un film del 2018 e che avevano ormai invaso l’isola provocando danni all’ecosistema, erano state messe al bando. Anche in quel caso si decise per la loro cattura e un trasferimento forzato. Settantacinque esemplari, infatti, finirono in un’azienda agricola.

di Redazione 

08 Aprile 2024

(Fonte TGCom24)

In copertina Facebook / Rinascita Eoliana – Riccardo Gullo Sindaco