Lazio, a Tarquinia nel più grande allevamento italiano di alpaca: gita come nelle Ande tra passeggiate alla cavezza e visite guidate

I loro musetti buffi con la capigliatura morbidissima, le orecchie a punta, gli occhi vispi e lo sguardo tenero sono irresistibili. Originari del Sud america e habitué della Cordigliera delle Ande in Bolivia, Cile e Perù, gli alpaca convivono con le popolazioni locali al riparo dalle temperature più rigide, offrendo latte e lana in cambio di ospitalità. Ma grazie alla fibra pregiata del loro manto, ambita in tutto il mondo per la filiera del tessile, questi animali che sanno adattarsi bene ad habitat differenti, sono ormai presenti anche altrove, dalla Nuova Zelanda al Regno Unito, fino alla Germania. E all’appello degli allevamenti di alpaca non manca l’Italia. Lungo la Penisola in alcune fattorie i quadrupedi andini sono iniziati ad arrivare già diversi anni fa. Ma non solo per l’interesse nella loro lana. Sui siti di queste realtà agricole, infatti, sono sempre più numerose le proposte sia di attività di “Pet therapy”, che di esperienze ricreative originali da vivere all’aria aperta in compagnia dei camelidi, che si dice siano imparentati con la vigogna.

L’allevamento di Tarquinia – Come nel Lazio a Tarquinia, una città etrusca in provincia di Viterbo che, nelle sue campagne, ospita il più grande allevamento italiano dedicato ai mammiferi sudamericani. A un passo dal mare, tra mandorleti e campi di grano, l’azienda agricola “Piani della Marina” di Michele Belli, fondata da suo padre Mario nel 1992, vanta uno sconfinato spazio destinato a Piani degli Alpaca, casa attualmente di 105 adorabili esemplari, che presto si uniranno a 50 femmine in arrivo dalla Nuova Zelanda. Questi simpatici animali che assomigliano alle pecore, ma con il collo allungato, hanno un temperamento docile e un carattere curioso, rivelandosi i perfetti migliori amici per adulti e bambini che vogliono regalarsi una gita diversa dal solito. Se per entrare in confidenza con le persone gli alpaca si prendono un po’ di tempo, superate le timidezze iniziali i quadrupedi acquistano fiducia e, seppur con cautela, si lasciano avvicinare con un fare dolcissimo senza essere mai pericolosi. Familiarizzare con loro, insomma, non è complicato: basta evitare movimenti bruschi e avere un po’ di pazienza. A Tarquinia sono due le esperienze da provare, per riuscire nell’intento ed entrambe richiedono l’obbligo di prenotazione sul sito www.pianideglialpaca.it.

La prima è la passeggiata con gli esemplari addomesticati alla cavezza lungo un percorso di circa due chilometri all’interno dell’azienda agricola, attraverso campi di grano e di girasoli, ma anche mandorleti, fino a raggiungere le rive di un fiume. Il check-in si effettua sul posto 20 minuti prima dell’inizio del tour e, per partecipare, bisogna aver compiuto 8 anni (fino all’età di 14 si può prendere parte all’attività solo come accompagnatori di un adulto con alpaca al seguito). Il trekking, che sul sito viene proposto anche come idea regalo, è disponibile per il momento dal giovedì alla domenica, con tariffe che partono da 14 euro e arrivano a 35. L’alternativa è la visita guidata. Un’occasione per immergersi nel mondo degli alpaca entrando nei paddock dove si trova la mandria. Nel recinto si ascolta la storia dei camelidi, si incontrano gli stalloni di fama internazionale ospitati in azienda e si dà da mangiare alle femmine. In più, si tocca con mano la pregiata fibra del manto di questi animali. In tal caso, l’accesso è consentito a tutti, senza limiti di età, e per ogni adulto sono ammessi gratuitamente fino a 2 bambini da zero a 6 anni. In programma dal giovedì alla domenica, l’attività dura un’ora e ha un costo che varia tra i 10 e i 18 euro, con check-in da effettuare sempre 20 minuti prima dell’inizio della visita, anch’essa disponibile come idea regalo.   

L’idea del brand tessile – «Dal prossimo luglio qui da noi – spiega Michele Belli – si potrà praticare lo yoga con gli alpaca e sarà possibile diventare allevatore per un giorno. Due iniziative che consentiranno di entrare a più stretto contatto con gli animali, stabilendo un forte rapporto di fiducia reciproca». Ma Belli, che si prepara alla tosatura di fine primavera della sua mandria di razza Huacaya allevata fin dal 2015, ha in serbo anche un altro progetto: realizzare un brand nel settore del tessile. La fibra degli alpaca, che vanta ben 22 colori naturali e non contiene lanolina, del resto, grazie alle sue caratteristiche di lucentezza, morbidezza e finezza che la rendono pregiata, è ideale per creare diversi capi di abbigliamento (sono celebri in Sud-america i tradizionali poncho andini). In più, questa lana vanta delle qualità termiche tali, da essere cinque volte più calda di quella di pecora, ed è anche particolarmente resistente. «Al momento siamo in una fase di studio e sperimentazione – racconta l’imprenditore di Tarquinia originario di Viterbo – ma contiamo di cominciare presto a produrre cappelli, sciarpe e molto altro ancora, come coperte, tappeti, cuscini e gadget a tema».

Boom di richieste – Intanto, a soddisfare l’“Alpaca mania” ci pensano le passeggiate e le visite guidate. La pagina Instagram “Piani degli Alpaca” che dà visibilità alle due attività, infatti, è molto seguita e ha raggiunto in poco tempo 117 mila followers. «La curiosità verso questi animali, così simpatici e mai aggressivi, è altissima. Le richieste di prenotazioni delle esperienze arrivano da tutta Italia e la domanda supera di cinque volte la nostra offerta attuale, in linea con le normative anti Covid», spiega Belli, che aggiunge: «In tantissimi già ci chiedono se in azienda è possibile fare acquisti di oggetti con la fibra di alpaca», conclude l’imprenditore. All’allevamento c’è chi si presenta anche per comprare gli animali. «La vendita è subordinata al pieno rispetto del benessere del camelide. Come si legge sul nostro sito, innanzitutto è bene sapere che si tratta di mammiferi abituati a vivere in gregge. Da soli soffrirebbero troppo la solitudine. Quindi non si deve mai acquistare un solo alpaca», precisa il titolare dell’azienda. I prezzi partono da 2mila euro per un giovane maschio e arrivano a 4 mila per una femmina e a 5mila per uno stallone. Raramente si raggiungono cifre altissime, come nel caso limite di Snowmass Matrix, venduto nel 2009 a un’asta negli Stati Uniti per la somma record di 600 mila dollari

Per avviare un allevamento il consiglio del portale è di iniziare con tre o quattro femmine gravide e un castrato adatto alla sorveglianza del gregge, mentre un hobbista può cominciare con due castrati o giovani maschi. Non si deve invece mai acquistare una coppia stallone-fattrice perché il maschio nel tempo diventa assillante e aggressivo verso la femmina (i due devono convivere nello stesso recinto solamente nel momento dell’accoppiamento). Ancora: i cria, i piccoli alpaca chiamati così fino allo svezzamento, restano con le mamme e non si possono comprare fino ai 6 mesi di età. È fondamentale poi accertarsi che gli animali abbiano effettuato tutte le cure sanitarie necessarie negli ultimi due anni. Infine, bisogna possedere uno spazio adeguato: un esemplare deve avere a disposizione mille metri quadrati, ma adottando alcuni accorgimenti, come una continua rotazione dei pascoli e una corretta integrazione alimentare di fieno, ne bastano 700. Con un ettaro di terreno si può arrivare a gestire fino a 15 alpaca e ricreare così il proprio angolo di Ande a un passo da casa. 

di Sabrina Quartieri

31 Maggio 2021

(Fonte IL MESSAGGERO| Viaggi Italia)